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Author: Up

È necessario fare pressione sul governo perché faccia marcia indietro sul duro attacco in corso: l'abolizione del reddito di cittadinanza rappresenta un vero e proprio atto di guerra ai più poveri. Siamo tra i promotori della campagna "Ci vuole un reddito!" con 120 tra associazioni di volontariato, cattoliche e della sinistra sociale, organizzazioni sindacali e studentesche e comitati di quartiere. Ci siamo riuniti per chiedere una riforma che istituisca un reddito in grado di raggiungere e sostenere tutti coloro che sono in povertà.Abbiamo redatto

Da oltre un anno noi di UP! ci battiamo con la campagna sotto dieci è sfruttamento per la dignità salariale di tutti i lavoratori e lavoratrici, attraverso l’introduzione di un salario minimo legale.Per far crescere e allargare la lotta per un salario minimo nazionale, in questa fase politica, bisogna farla vivere nei nostri territori e nelle nostre città. Un terreno di lotta cruciale sono il settore pubblico e le amministrazioni comunali, divenuti ormai lo scenario di un crescente sfruttamento del lavoro e di diseguaglianze

Le crisi di governo, normalmente, si aprono quando un esecutivo, di fronte ad una votazione su questioni politiche cruciali, non ha più i numeri della sua maggioranza parlamentare. Il governo Draghi questo problema, in realtà, non l'ha mai avuto. Aveva i numeri la settimana scorsa in Senato senza i 5 stelle, li avrà probabilmente nei prossimi giorni sulla fiducia.  Il confronto politico sull'azione di governo tra le forze di maggioranza e di opposizione dovrebbe essere la normalità, il sale della democrazia, non un atto di

Dopo due anni di crisi pandemica e un ventennio di crisi e stagnazione ci troviamo sull’orlo di un triplice drammatico precipizio: la crisi internazionale, la crisi sociale, la crisi climatica.  Il rischio di un conflitto nucleare aperto dall’ignobile aggressione russa e alimentato dalla corsa occidentale agli armamenti, i salari sempre più bassi e insufficienti a sostenere un costo della vita in costante crescita, la crisi alimentare in cui stanno piombando miliardi di persone in tutto il mondo, la nuova corsa ad approvvigionamenti di risorse fossili

Il pragmatismo dei pacifisti per fermare il massacro Guerra, vittime civili, orfani, profughi, armamenti, nazionalismi, odio, macerie, recessione, inflazione, povertà e diseguaglianze, miseria. Soffia un vento terribile nel Vecchio Continente.  Vladimir Putin, da tempo idolo indiscusso delle destre europee, ha scelto la strada dell’aggressione militare. Lo ha fatto usando a pretesto le spinte a est della Nato e costruendo un impianto retorico ideologico-nazionalista in cui la violenza verbale è direttamente proporzionale a quella dell’ingiustificabile e violentissima aggressione militare allo Stato e al popolo ucraino.  Nell’istante in cui

Non tutti pagheranno la crisi allo stesso modo. Quella che sembra una frase fatta, uno slogan buono per tutte le stagioni, fotografa una situazione oggettiva, che emerge dai freddi numeri dell’economia italiana. La persistenza del conflitto tra Russia e Ucraina e il rischio concreto di un allargamento oltre i confini dell’Europa orientale solleva nuove preoccupazioni sulle ricadute dell’aumento vertiginoso dei prezzi sui redditi da lavoro. Senza voler cadere in una rappresentazione apocalittica della crisi in corso, siamo dinnanzi alla precipitazione di un quadro già segnato da

In Italia, nel 2006, viene approvato il D. l. n. 198/2006 cd. Codice delle pari opportunità tra uomo e donna, contenente disposizioni che mirano a rimuovere ogni sorta di ostacolo discriminatorio dalla partecipazione degli individui ed in particolare delle donne alla vita sociale, economica, politica e al mondo del lavoro. Ed è proprio nel mondo del lavoro che, da ormai troppo tempo e sotto diversi profili, si registra una profonda disparità tra uomini e donne. Il profilo discriminatorio più rilevante, anche perché palese e

Se la prima emergenza a cui dare risposta in questo momento resta quella dei civili ucraini in fuga di fronte ai carri armati di Putin, la guerra in Ucraina scatena nel nostro Paese una nuova impennata del prezzo dell’energia che qui in Italia avrá effetti devastanti per famiglie e lavoratori, già colpiti nell’ultimo mese da un aumento drastico delle bollette che grava sui salari fra i più bassi d’Europa. Di fronte a questo scenario, da più parti dentro e fuori il governo si tornano

L’Europa si sveglia con una nuova guerra nel suo cuore, nell’Ucraina divenuta terreno dello scontro fra potenze rivali. A pagare il prezzo più alto sarà, come sempre, la popolazione civile, in quello che si profila già come un disastro umanitario di proporzioni drammatiche. Il contesto è complesso e non privo di pesanti responsabilità dei Paesi occidentali e della NATO, ma l'invasione dell'Ucraina da parte della Russia di Putin è un crimine da condannare senza appello. Davanti alle bombe non c'è spazio per i "se" e

Al termine del secondo anno di pandemia dovrebbe essere chiaro a chiunque quanto servirebbe un sistema sanitario attento alla salute mentale delle persone. Servirebbe istituire ovunque lo psicologo di base perché prendersi cura di se stessi non può essere un lusso e un privilegio per pochi. Invece, l’esclusione del bonus psicologo dall’ultima legge di bilancio ha provocato tante reazioni nel mondo della politica. Ovviamente la soluzione non sarebbero i bonus, ma in un Paese in cui ci sono bonus per qualunque cosa, dal monopattino alle zanzariere,