RIDERÒ: la procura di Milano chiede alle piattaforme 733 milioni di euro di multe e 60.000 assunzioni!

Ieri è arrivata una notizia dirompente: la procura di Milano, nella maxi-inchiesta contro le principali piattaforme del food delivery, ha chiesto 733 milioni di euro di multe e 60.000 assunzioni!
Alle aziende viene contestata la violazione delle norme relative a salute e sicurezza, oltre all’elusione strutturale di leggi e contratti. La procura intima di assumere decine di migliaia di riders in tutta Italia, riconoscendo loro l’applicazione di tutta la disciplina del lavoro subordinato, con la sua cornice di diritti e tutele.

Un ulteriore riconoscimento delle ragioni dei lavoratori, che da anni si mobilitano contro le app, contro il cottimo e, più recentemente, contro l’accordo pirata tra aziende e Ugl – disconosciuto dai sindacati confederali, dalle associazioni dei riders e dallo stesso ministero del lavoro.

Notizia di oggi, invece, è che il rider palermitano di Glovo che si è visto riconoscere come lavoratore subordinato dal tribunale del lavoro, viene pagato dall’azienda ma non reintregrato sul posto di lavoro: un atteggiamento antisindacale molto simile a quello tenuto da Marchionne contro la Fiom negli stabilimenti Fiat sino al pronunciamento della Corte Costituzionale.
La lotta dei riders delle piattaforme è una lotta di tutto il mondo del lavoro frammentato, atomizzato – in balia di aziende che dietro una retorica scintillante nascondono cottimo, precarietà e assenza di diritti.