Una nuova idea di famiglia definita dalla cura e dall’affetto – Manifesto per la ricostruzione

Troppo spesso e troppo a lungo la promozione della famiglia è stata un punto politico conservatore. Nel mondo nuovo è ora di declinare questo tema secondo un nuovo approccio, basato sulla cura reciproca e sull’affetto invece che sui legami di sangue. Troppo spesso, quando pensiamo alla famiglia ci vengono in mente solamente un insieme di obblighi, di ansie nell’arrivare alla fine del mese, pensiamo ai figli e alla possibilità di poterli mantenere fino all’Università, mentre ci rendiamo pienamente conto che molte delle opportunità che abbiamo avuto dai nostri genitori probabilmente non potremo restituirle ai nostri figli. È tutto drammaticamente vero. E spesso, sopraffatti dai problemi della quotidianità, dimentichiamo che la famiglia è innanzitutto lo stare insieme sulla base dell’affetto, a prescindere dal genere, a prescindere dalla classe sociale, a prescindere dalla voglia o meno di avere dei figli, a prescindere dal riconoscimento civile.

La nostra generazione è forse la prima che è cresciuta pensando che fare dei figli fosse una possibilità, non la regola. Ma siamo veramente liberi di poter scegliere di mettere al mondo, in questo mondo, dei figli? O la nostra libertà di scelta è comunque condizionata da contratti a tempo determinato, costi eccessivi per l’affitto di casa, mutui a cui non possiamo accedere, welfare scadente se non assente? È qui che può e deve intervenire la politica, con delle misure che siano di sostegno non alla donna, ma alla famiglia. Crediamo sia necessaria l’estensione del congedo di maternità/paternità, obbligatorio e pienamente retribuito, a entrambi i genitori dalla nascita del bambino ai primi cinque mesi di vita, a prescindere dalla tipologia di contratto lavorativo, così da coinvolgere in maniera paritaria fin dall’inizio entrambi i genitori e, allo stesso tempo, non creare disuguaglianze di opportunità nei luoghi di lavoro.

È necessario ampliare i permessi di congedo parentale retribuito per entrambi i genitori per i primi anni di vita del figlio o della figlia. È necessario creare asili nido in tutta Italia, gratuiti, in primis per il diritto all’educazione dei bambini e delle bambine, ma anche per permettere a entrambi i genitori di tornare al loro lavoro. È necessario potenziare il welfare degli enti locali, i luoghi per i bambini nelle città, i consultori e le reti di supporto per le famiglie. Infine, è necessario ripensare in toto il sistema delle adozioni e degli affidi, renderlo più snello e veloce,  aperto a tutte le coppie stabili, omosessuali ed eterosessuali, e anche ai single.

Per chi come noi vive per migliorare ciò che ci circonda, il primo spazio in cui realizzare il cambiamento è la famiglia, che può diventare il primo luogo in cui sperimentiamo disuguaglianze tra i generi. La politica può e deve incidere per cambiare gli equilibri esistenti. Solo incidendo nella vita materiale delle persone possiamo dare vita a quella rivoluzione della cura e degli affetti di cui la nostra società ha bisogno.